Riciclo plastica: come trasformare un rifiuto in materia prima
Il processo di riciclo plastica permette di trasformare un rifiuto di imballaggio di una nuova materia prima, o meglio in una materia che potrà essere riutilizzata per creare nuovi oggetti.
Lo spiega il Conai, il Consorzio Nazionale Imballaggi, che si occupa, tra le altre cose, del recupero e del riciclo plastica.
Lo ha fatto aprendo le porte dello stabilimento Montello Spa, una realtà italiana d’eccellenza, che si occupa del recupero, della selezione e del riciclo degli imballaggi in plastica post-consumo.
Ogni anno si occupa di trattare 120 mila tonnellate di rifiuti in plastica da imballaggi provenienti dal sistema Conai attraverso un ciclo virtuoso, che inoltre offre lavoro a 400 addetti alla produzione.
I rifiuti possono essere gestiti in maniera ecologica, sostenibile e produttiva, al fine di creare un indotto economico nazionale e di garantire possibilità occupazionali.
Il processo di riciclo plastica deve risultare il più possibile virtuoso.
Quando i rifiuti di plastica post-consumo vengono valorizzati al 100%, siamo di fronte ad un processo che porta ad una elevata percentuale di riutilizzo del materiale riciclato e alla trasformazione degli scarti non riciclabili restanti.
Il processo di riciclo della plastica è suddiviso in 4 fasi:
1) Il consorzio si occupa della raccolta della plastica presso i Comuni convenzionati. I rifiuti vengono trasportati dapprima verso i centri di raccolta regionali e in seguito agli stabilimenti per il riciclo. Viene valutata la qualità del materiale da consegnare per la trasformazione.
2) Gli imballaggi – ad esempio bottiglie di plastica, shopper e flaconi del detersivo – vengono inseriti in un impianto di suddivisione e selezionamento. I rifiuti vengono preparati per il successivo processo di riciclo, previa suddivisione per tipo di polimero e per colore.
3) Le bottiglie di plastica vengono lavate in acqua calda per eliminare etichette e eventuali residui di sporcizia. I flaconi di detersivo vengono sottoposti a processi meccanici di eliminazione dei materiali indesiderati. Il materiale consegnato, selezionato e preparato viene inviato al riciclo.
4) Grazie al riciclo si ottiene il materiale finale, o materia prima-seconda. Si tratta di scaglie, granuli e geo-membrana bugnata. Dalle bottiglie di plastica si ottengono scaglie in PET adatte per la produzione di lastre, contenitori, prodotti per l’edilizia, per le auto o per il settore tessile, ma anche per ottenere nuove bottiglie d’acqua. Dai flaconi di detersivo si ricavano granuli destinati alla produzione di tubi e geo-membrana bugnata. Dagli shopper e dagli imballaggi filmati hanno origine scaglie e granuli utilizzati per produrre vasi per fiori, manufatti per l’arredo urbano, nuovi sacchetti e materiali per l’edilizia, come canaline, distanziatori e guaine bituminose.
A seconda del materiale di partenza, il processo di riciclo plastica può richiedere lavorazioni che comprendono lavaggio, centrifugazione e triturazione.
Il lavaggio viene eseguito per rimuovere tracce di sporco, residui alimentari e eventuali sostanze tossiche, in modo da ottenere una materia prima-seconda e dei manufatti completamente sicuri e privi di residui indesiderati e di pesticidi.
I manufatti rientrano sul mercato sotto forma di oggetti completamente nuovi o di imballaggi simili ai prodotti di partenza, con particolare riferimento agli shopper, alle bottiglie di plastica e ai flaconi per i detersivi.
Il ciclo si chiude e risulta virtuoso se ha permesso il massimo recupero dei rifiuti ricevuti all’origine.
GPlast, si occupa di rigenerazione di materie plastiche, specializzati nel PVC (poli vinil cloruro) a livello nazionale e Internazionale. Ma soprattutto:
Speriamo in un futuro dove i granuli in PVC troveranno maggiori applicazioni da utilizzare molta più plastica riciclata per dare più “respiro” alla nostra pianeta.
Sei interessato ai nostri prodotti in PVC ? Contattaci per sapere come potremo aiutarti, siamo a completa disposizione!
Leave A Comment