Riciclaggio plastica: i 6 principali ostacoli

Il riciclaggio della plastica non riesce ad arrivare al suo pieno potenziale.

Il settore ha difficoltà nel chiudere realmente il cerchio e i problemi che deve fronteggiare oggi l’Unione Europea, dopo il no della Cina ai rifiuti esteri, sono l’emblema più evidente di questa  complessità.

Attualmente solo il 15% di questi rifiuti viene raccolto e riciclato in materie secondarie a livello globale ogni anno.

Un quarto viene incenerito ed il resto finisce in discarica, bruciato all’aria aperta o abbandonato nell’ambiente.

Le percentuali di riciclo dei diversi polimeri variano notevolmente da un paese all’altro, con i valori più alti per PET (polietilene tereftalato) e HDPE (polietilene ad alta densità) e quelle più basse per polipropilene e polistirolo.

Non solo la diffusione di rifiuti plastici ha impatti estremamente negativi per l’ambiente: la produzione stessa emette circa 400 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra ogni anno a causa dell’energia utilizzata lungo tutta la filiera.

I 6 principali ostacoli al riciclaggio plastica

Cosa ostacola il settore del riciclaggio plastica? ecco una lista con i 6 principali ostacoli da superare:

  1. Le materie plastiche primarie e riciclate sono trattate come sostitutive di quelle primarie, senza che vi sia una domanda separata. Questo lascia le prime in balia delle tendenze nei mercati primari;
  2. Il prezzo delle materie plastiche riciclate è in gran parte determinato da quello delle materie plastiche primarie, legate a loro volta ai prezzi del petrolio, piuttosto che dai costi di raccolta, selezione e trattamento rifiuti. I produttori di polimeri riciclati hanno perciò poche opzioni per adeguare i loro costi quando c’è un rallentamento;
  3. Il settore di riciclaggio della plastica è più piccolo e più frammentato rispetto all’industria primaria, il che rappresenta unosvantaggio significativo in termini di economie di scala e capacità di assorvire gli shock di mercato, come per esempio il recente crollo dei prezzi del petrolio;
  4. La maggior parte del mercato globale dei rifiuti di plastica si è concentrato in alcuni paesi, aumentando la vulnerabilità della filiera globale e rallentando la capacità di adattarsi agli shock della domanda, come ad esempio le restrizioni all’importazione attuate dalla Cina all’inizio del 2018;
  5. Esistono ancora diverse difficoltà tecniche associate con l’ampia gamma di polimeri e additivi utilizzati, ai significativi livelli di contaminazione nella plastica di scarto post-consumo e nei servizi di raccolta, in particolare nei paesi a basso reddito;
  6. Devono essere risolte anche alcune sfide ambientali poste dalla presenza di additivi pericolosi in alcuni rifiuti plastici, dalle preoccupazioni sugli standard ambientali nelle industrie locali di riciclaggio della plastica in alcune parti del mondo e dalla competizione tra il riciclo e l’opzione della termovalorizzazione (energia dai rifiuti).

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Spera in un futuro in cui i granuli in PVC possano trovare maggiori applicazioni per dare più “respiro” al pianeta terra.

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