Cosa si produce con la plastica riciclata?

La plastica, intesa come nome generico di un gruppo di materie polimeriche, è uno dei materiali più comuni. Ma è anche uno dei più inquinanti e difficili da smaltire, tra quelli che si ritrovano nei rifiuti solidi.

La plastica è una sostanza organica che si ottiene dalla lavorazione di alcune materie prime di varia origine presenti in natura.

La maggior parte della materia plastica è ricavata prevalentemente dagli idrocarburi, come il carbone, ma soprattutto dal petrolio.

Tramite un processo chiamato “cracking” si ottiene la rottura delle lunghe catene delle molecole di idrocarburi, creando così gli alimenti di base della plastica, detti monomeri.

Nel processo successivo di polimerizzazione, i monomeri vengono riaccorpati per formare di nuovo delle lunghe catene con ognuna differenti caratteristiche di base a seconda dei monomeri utilizzati.

La policondensazione poi è un altro processo utilizzato per creare la plastica, in cui si ottengono i polimeri sottraendo le molecole di “scarto”formate durante la reazione dei monomeri.

Procedimenti per ottenere la plastica riciclata

Dopo la fase di raccolta differenziata, la plastica viene portata negli impianti di prima selezione e trattamento; viene quindi separata da altre frazioni e impurità e suddivisa per tipologia di polimero.

In particolare si selezionano PET e PE a bassa e alta densità. Il procedimento per ottenere la plastica riciclata può essere:

  • Meccanico, il più comune: si ottengono scaglie o granuli che verranno utilizzati per la produzione di nuovi oggetti. Il materiale ottenuto è tanto migliore quanto più la plastica di partenza è omogenea;
  • Chimico: meno comune ma già applicato a livello industriale: all’opposto della sintesi della materia plastica, questo processo mira a spezzare le molecole base della plastica (polimeri) e ottenere le materie prime (monomeri) di partenza.

Cosa si produce con la plastica riciclata?

Attraverso la plastica riciclata, vengono prodotti i seguenti materiali:

  • PE (Polietilene): utilizzato per bottiglie, flaconi, tubi, giocattoli, nastri adesivi, pellicole, sacchi per la spazzatura, cassette. Dal PE riciclato vengono prodotti poi sacchi per la spazzatura, flaconi, nastri adesivi e tappi.
  • PVC (Polivinilcloruro): utilizzato per vaschette e contenitori di alimenti, finestre, porte, piastrelle, tesserini magnetici, nastri magnetici delle videocassette e pellicole cinematografiche. GPlast, specializzata nella rigenerazione di materie plastiche, produce PVC riciclato dal quale vengono realizzati tubi per l’edilizia.
  • PET (Polietilentereftalato): utilizzato per produrre bottiglie per bevande. Dal suo riciclo si ottengono alcuni tessuti come il pile, interni ed accessori per auto, contenitori e fibre per imbottiture.
  • PS (Polistirolo): utilizzato per produrre vaschette per alimenti, posate, piatti, tappi, pannelli isolanti per l’edilizia e imballaggi.
  • PP (Polipropilene): utilizzato per la produzione di contenitori per alimenti, oggetti di arredo, flaconi per detersivi e per l’igiene personale, giocattoli, moquette e mobili da giardino.

Con un’attenta selezione, effettuata all’origine della lavorazione, GPlast permette di ottenere granuli in PVC di elevata qualità garantendo all’utilizzatore finale un risparmio in termini economici e soprattutto rispettando l’ambiente, in quanto limita l’uso di materie prime vergini.

Oggi più che mai l’attenzione all’ambiente è diventata una necessità: per GPlast questa attenzione è da sempre una componente essenziale del proprio lavoro, un obiettivo a cui guardare ogni giorno, un traguardo da raggiungere concretamente, per sé e per gli altri.

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