Nel 2050 ci sarà più plastica che pesce negli oceani
I polmoni della nostra terra sono gli oceani e i mari, regolatori del nostro clima nonché fonte di sopravvivenza indispensabile per l’essere umano. Eppure si stanno avvelenando. Così che, se non cambiamo le nostre abitudini, nel 2050 avremo più plastica che pesce negli oceani.
I danni agli oceani sono dovuti a…
A farli ammalare sono stati lo sovra-sfruttamento della pesca e la plastica.
Ogni anno vengono persi imballaggi di plastica per un valore che va dagli 80 ai 120 miliardi di dollari. In questo modo però, nel 2050 avremo più plastica che pesce. E il responsabile è sempre uno: l’uomo.
Alcuni dati sugli oceani…
I rifiuti che troviamo sulle spiagge sono per il 90% di plastica.
Una stima dice che negli oceani di tutto il mondo galleggino quasi 269.000 tonnellate di rifiuti, ma questo non è un dato definitivo.
In molti Paesi la preoccupazione è alta: dal Canada, che tocca ben tre oceani (Atlantico, Pacifico e Mar Glaciale Artico) i quali danno lavoro a ben 300.000 persone con circa 40 miliardi di dollari di PIL.
Alla Norvegia in cui un petroliere ha destinato parte della sua fortuna alla pulizia degli oceani.
Come ci è arrivata la plastica negli oceani?
La plastica è classificata in macro-plastiche, meso-plastiche, micro-plastiche e nano-plastiche.
Si calcola che vi siano tra 4.800 e 30.300 tonnellate di micro-plastica solo nel Mediterraneo (secondo una ricerca di Greenpiece Italia): mozziconi di sigarette, sacchetti di plastica e materiali usa & getta.
Non solo, in mare ci sono anche reti da pesca fantasma, ovvero strumenti da pesca abbondanti, persi o scartati che sono dei veri e propri “killer per tartarughe, delfini e balenottere.
Il motivo principale è il cattivo smaltimento dei rifiuti umani.
L’inquinamento oceanico infatti si concentra nelle aree urbanizzate, lungo rotte commerciali e nei canyon sottomarini.
La micro-plastica uccide in due modi: sia per ingestione che per intrappolamento e soffocamento.
Il rischio inoltre è quello che le micro plastiche si spostino ed arrivino fino a noi.
La protezione degli oceani dalla plastica parte da noi
La protezione dei nostri oceani parte da noi. La responsabilità di salvarla perciò, spetta a noi.
GPlast, con la rigenerazione materie plastiche, utilizza la plastica riciclata e la trasforma in granuli di PVC; salvaguardando così l’ambiente dall’inquinamento della plastica offrendo un prodotto di grande qualità che viene impiegato nella produzione di tubi nei cavidotto e in profili vari utilizzati nell’edilizia e altri settori industriali.
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