Crescita del riciclo in Italia: +10% nel 2015

L’industria nazionale del riciclo dei rifiuti si rafforza ulteriormente, mostrando indici in forte crescita nel settore degli imballaggi: nel 2015 il 67% è stato avviato a riciclo. Si consolidano anche le filiere del recupero di apparecchiature elettriche ed elettroniche e della frazione organica.

Il riciclo si conferma attività cruciale per l’economia circolare, trasformando annualmente oltre 15 milioni di tonnellate di rifiuti di carta, vetro, plastica, legno e frazione organica in 10,6 milioni di tonnellate di materie prime seconde. Sono questi i principali dati emersi dallo studio annuale “L’Italia del Riciclo”, promosso e realizzato da Fise Unire (l’associazione che rappresenta le aziende operanti nel settore del recupero di rifiuti) e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, presentato il 13 dicembre a Roma.

Nel 2015 il riciclo degli imballaggi ha registrato una sensibile crescita complessiva (+5% in termini assoluti), che conferma la capacità del settore, sia pure nell’attuale contesto di crisi economica, di intercettare e avviare a recupero quantitativi crescenti di rifiuti: 8,2 milioni di tonnellate, contro le 7,8 del 2014 e le 7,6 del 2013. Tutte le filiere evidenziano indici in crescita, a eccezione di quella dell’alluminio, che vede diminuire le tonnellate avviate a riciclo (-1%) e la percentuale di riciclo sull’immesso a consumo (-4%). Si confermano le eccellenze nel tasso di riciclo di carta (80%), acciaio (73,4%), vetro (71%) e alluminio (70%), mentre registrano le percentuali di crescita più elevate i quantitativi avviati a recupero di plastica (+10%) e legno (+5%).

Per quanto riguarda le altre filiere, segnali positivi arrivano dal riciclo dei PFU (Pneumatici Fuori Uso) e della frazione organica, entrambe in crescita del 5% rispetto al 2014, e dalla raccolta delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, che supera l’obiettivo dei 4 kg/abitante all’anno, intercettando il 41% dell’immesso al consumo, sebbene i nuovi obiettivi rimangano distanti. Il tasso di reimpiego e riciclo di veicoli fuori uso raggiunge l’83% del peso medio del veicolo, ancora lontano dal target previsto del 95%.

Avvio a riciclo imballaggi (migliaia di tonnellate e % su immesso a consumo) – 2013/2015
Materiale 2013 2014 2015 Variazione % delle quantità 2015/2014 Variazione % delle percentuali 2015/2014
  kT % kT % kT %    
Acciaio 320 76 336 72,5 348 73,4 4 1
Alluminio 44 67 47 74 46,5 70 -1 -4
Carta 3531 85 3482 80 3653 80 5 0
Legno 1400 56 1553 59 1633 61 5 2
Plastica 751 37 790 38 867 41 10 3
Vetro 1596 71 1615 70 1661 71 3 1
Totale 7642 67 7823 66 8208 67 5 1

“Il rapporto evidenzia come l’Italia abbia compiuto notevoli progressi nel campo del riciclo, grazie a un settore virtuoso e dinamico; una vera circolarità delle risorse non è stata ancora pienamente realizzata. Potrà esserlo solo a patto che si affrontino e si risolvano alcuni nodi da tempo irrisolti. Tra questi, le regole, che devono essere certe, chiare e stabili nel tempo, la semplificazione complessiva del settore, la migliore definizione del sistema consortile, che deve diventare sempre più sussidiario al mercato, il problema delle esportazioni e la necessità di sviluppare ricerca ed innovazione tecnologica. Tutti elementi indispensabili per dare ulteriore slancio al settore e senza i quali sarà difficile migliorare i risultati del nostro settore sia dal punto di vista economico che ambientale”, ha dichiarato Andrea Fluttero, Presidente di Unire.

“L’uso efficiente dell’energia e dei materiali sono ormai indispensabili fattori non solo di qualità ambientale, ma di competitività economica. Occorre quindi produrre sempre meno scarti e meno rifiuti e riciclare il massimo possibile. Le imprese italiane hanno ormai raggiunto il livello di eccellenza in Europa con il riciclo del 72% dei rifiuti speciali, lo stesso livello di eccellenza deve essere raggiunto anche nel riciclo dei rifiuti urbani (al 43%), sulla scia positiva di quello degli imballaggi oggi al 67% dell’immesso al consumo. Ciò richiederà politiche mirate per recuperare i ritardi in alcune Regioni del Sud e maggiore attenzione alle filiere industriali del riciclo per il loro ruolo strategico”, ha affermato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

Questa edizione del rapporto, oltre ad approfondire le dinamiche delle diverse filiere, ha proposto un focus sull’economia circolare e sulle quantità di rifiuti effettivamente trasformate dalle attività di recupero in materie prime seconde; dall’analisi, che si focalizza sui cosiddetti rifiuti “tipici”, ovvero carta, vetro, plastica, legno e frazione organica (presenti nel flusso di rifiuti sia urbani sia speciali), si evince una produzione complessiva di materiali secondari pari a 10,6 milioni di tonnellate nel 2014, in crescita del 2% rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda la plastica, il flusso si ripartisce in due parti pressoché equivalenti tra imballaggi e altri rifiuti tipici.

Produzione di materiali secondari per tipo di materiale (t) – 2014
Materiale secondario Produzione
Carta 4640847
Vetro 1797870
Plastica 816367
Legno 2209887
Totale carta, plastica, vetro e legno 9464971
Organico 1092896
Totale 10557867